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Aumenta il riciclaggio dei rifiuti ma ancora forti differenze tra nord e sud

Il tasso di effettivo riciclaggio dei rifiuti urbani è compreso tra il 54,4% (utilizzando la Metodologia 2 della Decisione 2011/753/UE inizialmente adottata dall’Italia) e il 48,4% (usando la metodologia 4 che considera i rifiuti urbani senza distinzioni merceologiche), in entrambi i casi al di sopra della media europea del 47,8%. 

Questa la fotografia scattata dal Green Book 2022, il rapporto annuale sul settore dei rifiuti urbani in Italia, promosso da Utilitalia e curato dalla Fondazione Utilitatis, realizzato quest’anno in collaborazione con ISPRA e presentato oggi a Roma alla vigilia della Giornata della Terra. Il Rapporto evidenzia come la produzione italiana di rifiuti urbani e assimilati nel 2020 sia ammontata a circa 29 milioni di tonnellate, in calo rispetto al 2019 a causa dell’emergenza relativa al Covid-19 che, per effetto della chiusura di numerosi esercizi commerciali, ha determinato una diminuzione di oltre 1 milione di tonnellate.

Il conferimento in discarica è stimato al 20%, un valore leggermente migliore rispetto alla media europea del 23%. Resta ancora importante il deficit impiantistico al Centro-Sud, dove i quantitativi di rifiuti raccolti superano quelli trattati, e dove il ricorso alla discarica rimane ancora la principale destinazione (oltre il 60% per il rifiuto urbano residuo).

Il conferimento in discarica è stimato al 20%, un valore leggermente migliore rispetto alla media europea del 23%. Resta ancora importante il deficit impiantistico al Centro-Sud, dove i quantitativi di rifiuti raccolti superano quelli trattati, e dove il ricorso alla discarica rimane ancora la principale destinazione (oltre il 60% per il rifiuto urbano residuo).