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Ricicliamo il filato e abbattiamo chimica e Co2. L'economia circolare di Giovanardi è già realtà
Ricicliamo il filato e abbattiamo chimica e Co2. L'economia circolare di Giovanardi è già realtà
di Giovanni Franchini
Il filato Raytent
Per l'allestimento della mostra:
2050: come ci arriviamo? Mobilità sostenibile, più pulita, più veloce, più sicura e per tutti
, in programma
al MUSE di Trento
fino al 22 giugno 2022,
Mario Cucinella Architects
ha scelto il tessuto ecosostenibile
Raytent
Living
di
Giovanardi
, azienda di Villimpenta, ultimo comune mantovano prima di entrare nel Veneto da est.
L'installazione di Cucinella utilizza morbidi pouf di varie dimensioni e colori realizzati esclusivamente con tessuto riciclato soffice e delicato, piacevole al tatto come può essere un tessuto naturale.
"Raytent è un filato riciclato, certificato
ReMade in Italy
, con cui realizzare svariati articoli tessili, altamente performanti, per il mercato dell'arredamento, della protezione solare, dell'architettura e del fashion. Questo è un esempio di economia circolare raggiunto con difficoltà, ma che ci sta ripagando di tutti gli sforzi".
Fondata nel 1963, l’azienda guidata dai fratelli Carlo e Daniela, Giovanardi oggi rappresenta un punto di riferimento nel campo della protezione solare, dell’architettura, dei trasporti, della nautica, della pubblicità, del design e dell’industria grazie ad una collezione di tessuti tecnici innovativi anche rispetto alla sostenibilità e all'economia circolare.
Per Giovanardi la Green economy si traduce concretamente in certificazioni, procedure, rispetto delle normative cercando di minimizzare l'impatto ambientale e rispettando con attenzione il territorio.
Mantova Circolare ha intervistato
Sara Selmin
, responsabile del Marketing & green business development di Giovanardi.
Sara Selmin
Quale è la vostra visione aziendale sulla sostenibilità e sull'economia circolare?
La sostenibilità rappresenta per noi, oramai da molti anni, una visione aziendale fatta di valori e di sfide che mirano a ridurre gli impatti ambientali della nostra attività e dei prodotti che immettiamo nel mercato. L’economia circolare è uno strumento d’innovazione imprescindibile al giorno d’oggi, che richiede impegno, risorse e talvolta sacrifici, ma ritengo sia una nostra responsabilità procedere in questa direzione. Perciò operiamo quotidianamente nel mercato del tessuto tecnico per fornire il miglior prodotto e servizio, minimizzando l'impatto ambientale e rispettando con attenzione il contesto sociale che ci circonda.
Quali sono i processi già in atto per una transizione circolare?
L’economia circolare si traduce concretamente in certificazioni, procedure, rispetto delle normative e trasparenza nei confronti di clienti e partner. Negli ultimi anni abbiamo sviluppato una tecnologia per il riciclo degli scarti di produzione del tessuto acrilico tinto in massa, derivante dal confezionamento delle tende da sole. Tutto è nato da alcune domande che ci siamo posti, tra cui: che ciclo di vita hanno gli svariati metri di tessuto che immettiamo nel mercato ogni giorno? La risposta è stata sconcertante, ovvero ci siamo resi conto che circa l’8-10% di materiale veniva scartato durante le fasi di confezionamento. Una quantità enorme di tessuto “nuovo” che finiva nelle discariche. Così è nato Raytent, un filato riciclato, certificato ReMade in Italy, con cui realizzare svariati articoli tessili, altamente performati, per il mercato dell'arredamento, della protezione solare, dell'architettura e del fashion. Questo è un esempio di economia circolare raggiunto con difficoltà ma che ci sta ripagando considerando che recentemente i tessuti Raytent sono stati scelti da designers del livello di Patricia Urquiola e Mario Cucinella.
Quali sono i progetti futuri e gli obiettivi che intendete raggiungere e in quali step?
Non smettiamo mail di porci delle domande e di cercare delle risposte sostenibili. Il nostro obiettivo è quello di replicare il progetto Raytent su altre tipologie di prodotti che commercializziamo e che possano alimentare il nostro business. Mi riferisco a film plastici trasparenti, membrane composite ed altro. La fase di studio e di test è lunga ed impegnativa ma sono fiduciosa che si arrivi a buoni risultati. Per quanto riguarda gli step, le procedure e l’ottenimento delle certificazioni sono fondamentali per garantire un processo sicuro e replicabile. Inoltre, stiamo lavorando sulle etichettature ambientali per il riciclo dei consumabili, ovvero degli imballaggi. Anche questo è un tema importante che affronteremo in futuro in modo sempre più stringente.
Quali sono i possibili scenari in atto e quelli raggiungibili nel vostro settore?
L’obiettivo finale è quello di fare rete sul territorio e nei nostri mercati di riferimento, coinvolgendo clienti e partner. Questo è fondamentale per renderci competitivi nei confronti dei processi di innovazione dettati dallo sviluppo dell’economia circolare e per farci trovare pronti alla transizione ecologica nazionale che sta avvenendo. Ci auspichiamo che la burocrazia coinvolta nei processi di riciclo diventi più agile al fine di rendere alla portata di tutti questa attività. Per essere sempre meno dipendenti dalle materie prime e basare gran parte del business su soluzioni sostenibili c’è bisogno di un aiuto concreto da parte delle istituzioni, senza il quale, molti scenari virtuosi non possono essere raggiunti.
Quali prodotti potrebbero essere realizzati in ottica completamente circolare e con quali ricadute per il benessere collettivo dei cittadini e del territorio?
Al momento è stato verificato che il progetto Raytent, che ho citato, offre una significativa riduzione degli impatti ambientali. Il filato riciclato Raytent, se comparato ad una produzione standard, riduce di oltre il 40% l’uso di sostanze chimiche derivanti dai processi di colorazione della fibra acrilica, di oltre il 40% l’uso di risorse naturali e del 25% le emissioni di CO2 nell’ambiente, grazie ai ridotti processi industriali. Penso che in questo modo, nel nostro piccolo, stiamo contribuendo al benessere del territorio e della collettività. Tuttavia, considerando i progetti che abbiamo in cantiere, di cui ho accennato, potremmo fare molto di più e questo è il nostro obiettivo per il futuro.
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