"In ascolto del futuro" è la Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario di Gruppo Tea che rendiconta i risultati economici, sociali e ambientali generati dall’azienda nello svolgimento delle proprie attività. I risultati sono riferiti al 2020, l’anno che ha cambiato il mondo. Nel documento vengono presentati i traguardi dell’azienda in direzione della sostenibilità, un percorso ancora lungo da compiere in stretta sinergia con le comunità locali, al fine di contribuire allo sviluppo economico e alla crescita sociale di tutto il territorio mantovano. Un futuro descritto “a misura d’uomo”, attento alle tre dimensioni della sostenibilità, sociale economica ed ambientale, da costruire insieme, fatto di attenzione al cambiamento, competenze da mettere in campo, nuove sfide da raccogliere, trasformazioni da compiere.
Mantova Circolare ha incontrato Massimiliano Ghizzi, Presidente di Tea.
“In ascolto del futuro”, definisce un impegno preciso in un momento molto complesso. Quali sono i risultati che presentate e quali gli obiettivi di sostenibilità che intendete raggiungere?
Il documento che abbiamo presentato fotografa la nostra attività, le politiche di sviluppo, i risultati ottenuti e l'impatto prodotto relativamente ai temi ambientali, sociali e all'ascolto dei bisogni di tutti i nostri collaboratori, al rispetto dei diritti umani e alla lotta alla corruzione. La nostra ragione di essere, la nostra mission, è ovviamente fornire servizi alla cittadinanza, ma siamo consapevoli di svolgere un ruolo fondamentale anche per la crescita complessiva del territorio dal punto di vista sociale, economico e culturale. Le principali ricerche ci dicono che entro il 2030, il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle città e in contesti urbani. Si tratta di 4,9 miliardi di persone. È necessario dunque un profondo ripensamento dei luoghi in cui le persone abitano e abiteranno, che dovranno essere progettati e organizzati dal punto di vista energetico e nella gestione dei rifiuti secondo modelli nuovi, strutturalmente e naturalmente sostenibili. A questo aggiungo un dato decisivo. Oggi nel pianeta solo l'8,6% dell'economia globale può essere definito circolare e sappiamo che sarebbe sufficiente arrivare a un tasso di circolarità del 17% per dare un contributo decisivo ad abbattere le emissioni globali del 39% entro il 2032 e fermare quindi il riscaldamento globale. Noi a Mantova intendiamo fare la nostra parte e trasformare il nostro in un esempio virtuoso di territorio circolare.
Perseguire il paradigma dell'economia circolare per una multiutility è strategico. A Mantova cosa significa?
Nella raccolta e gestione dei rifiuti. L'obiettivo è rifiuti zero e l'economia circolare è l'unico modo per ottenerlo. Attraverso il ciclo della raccolta differenziata, il rifiuto si trasforma in risorsa, materia prima seconda, ricchezza per l'intera comunità. Ma non basta, occorre a monte produrre meno rifiuti e creare prodotti che consumino poche materie prima e meno energia. L'obiettivo rifiuto zero non significa solo riciclo, significa anche progettazione, design, modalità di smaltimento, efficientamento energetico, rigenerazione. Il riciclo va poi affiancato da un altro obiettivo non meno importante e decisivo: la riduzione degli sprechi. Come consumare meglio, di meno e in maniera più consapevole? Su questo cerchiamo di fare comunicazione e di spiegare ai cittadini il grande valore che si può ottenere per tutti con il minimo sforzo. Lo scorso anno abbiamo distribuito, d'intesa con i Comuni mantovani, oltre 15 mila borracce per limitare l'impiego della plastica usa e getta e favorire il consumo dell'acqua dell'acquedotto, a km zero, senza imballaggi e senza necessità di camion per il trasporto. Un piccolo cambiamento che adottato da ciascuno di noi può generare risultati enormi e ricadute eccezionali sul nostro benessere quotidiano. Ulteriore elemento strategico è il verde urbano: dobbiamo prendercene cura, pensando alla manutenzione, riqualificazione, restauro, cura quotidiana, messa in sicurezza. Ci consideriamo dei guardiani della sostenibilità ambientale, un ruolo importante che comporta una responsabilità sociale d'impresa che ci assumiamo volentieri perché corrisponde ai nostri valori e alla nostra mission.
La strada verso il raggiungimento degli obbiettivi di sostenibilità non si ferma mai. Quali sono i prossimi passi?
Vogliamo essere contaminatori di consapevolezza rispetto alle buone pratiche di sostenibilità, vogliamo sostenere quanto di meglio sta emergendo dal mondo dell'impresa pubblica e privata, dai cluster di innovazione presenti sul territorio, dalle scuole. Vogliamo fare rete per promuovere tutti insieme un modello di sviluppo sostenibile e responsabile, orientato alla qualità, capace di tenere insieme competitività, valorizzazione del capitale umano e rispetto dell'ambiente, produttività e coesione sociale, tradizione e innovazione delle nostre filiere produttive. Non solo lo vogliamo fare, ma lo stiamo già facendo. In questo senso TEA c’è e vuole lanciare un grande messaggio collettivo a tutti gli altri partner del territorio, impresa, scuola, istituzioni, per creare questa grande rete per creare sostenibilità e sviluppo responsabile.
Cosa significa in concreto “fare rete”?
Pensiamo ad una serie di relazioni attive sul territorio, tra istituzioni pubbliche, imprese, centro di ricerca, sistema della formazione, startup, al fine di diffondere le buone pratiche dell’economia circolare, e della sostenibilità. La pandemia ha bloccato parzialmente i lavori di questo progetto, ma come diceva Vasco Rossi in una sua bella canzone, Noi siamo ancora qua, e siamo fortemente intenzionati a proseguire con il nostro Premio Futuro Sostenibile con il quale abbiamo chiesto alle imprese, ai comuni, alle scuole, agli enti e associazioni, di condividere un percorso culturale e di crescita. Fare rete significa avere un tavolo sempre aperto dove far atterrare percorsi comuni di consapevolezza sostenibile. Rispetto a questi temi, TEA vuole essere un soggetto aggregante, una cerniera sul territorio. Mantova Circolare che ospita questa nostra intervista è un esempio concreto e tangibile del desiderio di fare Rete.
Come cambia il ruolo delle multiutility con le necessità di transizione ecologica e la trasformazione sostenibile e circolare prevista dal PNRR?
Le multiutility stanno già cambiando. Da semplici erogatrici di servizi oggi q devono anche essere al fianco delle imprese, interpretandone i bisogni, la visione, il saper fare. Oggi una muiltiutility è al centro del processo di crescita del territorio e della comunità dove opera dal punto di vista dello sviluppo economico, della sostenibilità, della valorizzazione del patrimonio pubblico, della capacità di guardare con competenza alle sfide lanciate dal mondo dell’innovazione. In questo scenario siamo impegnati a sostenere e valorizzare quanto di meglio sta nascendo nel mondo delle imprese, della formazione, degli enti locali. La pandemia ha messo in evidenza quanto l’equilibrio economico debba essere soprattutto equilibrio ambientale e sociale. La competitività non deve esser slegata dalla sostenibilità. Chi opera nel settore dei servizi pubblici come TEA, non può non tenerne conto e tutti noi dobbiamo favorire una transizione più a misura d’uomo e dell’ambiente e per una innovazione che garantisca vivibilità e sostenibilità. Solo così si può avviare un reale rinnovamento e una reale transizione. A Mantova abbiamo già iniziato da tempo. E i risultati si vedono”.