Cerca

Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

Paolo Galeotti, sindaco di Marmirolo: “La sostenibilità è un obiettivo di tutti"

di Matteo Mochi

Paolo Galeotti, sindaco di Marmirolo: “La sostenibilità è un obiettivo di tutti"
Mantova Circolare ha incontrato Paolo Galeotti, sindaco di Marmirolo, comune al centro di un territorio importante e decisivo dal punto di vista della sostenibilità, quello dei Prati Stabili del mantovano, una vera eccellenza ambientale e agricola capace di generare crescita e sviluppo all’insegne dell’unicità e della qualità della produzione del Grana Padano.

Sindaco Galeotti, come si fa e come si tutela la sostenibilità dal punto di vista degli enti locali? Ci può raccontare l’esperienza del suo comune?

La sostenibilità e l'economia circolare sono temi che ci vedono impegnati da tempo. Si pensi solo alla raccolta differenziata e la gestione dei rifiuti che ovviamente vede i comuni in prima linea nel cercare la minimizzazione l’impatto ambientale degli scarti domestici. Grazie all’impegno di TEA e dei nostri concittadini, tutti i comuni del mantovano hanno una percentuale di raccolta differenziata molto alta al punto che diversi di loro sono stati premiati come comuni Ricicloni. 
L’esempio della raccolta differenziata è simbolico e descrive quello che dovrebbe essere sempre il rapporto costante tra cittadini e istituzioni, ovvero una catena virtuosa di comportamenti, impegni e responsabilità nel segno del miglioramento continuo degli obbiettivi di sostenibilità, con la multiutility che deve continuamente investire in tecnologia per far funzionare al meglio la raccolta differenziata e la produzione di energia e le imprese del territorio che sempre di più vedono nella sostenibilità un fattore competitivo per la crescita e lo sviluppo dei loro mercati e della coesione sociale con la comunità dove operano. 
Paolo Galeotti, sindaco di Marmirolo: “La sostenibilità è un obiettivo di tutti"
Il suo comune è al centro del territorio protetto dei Prati Stabili, un esempio importante di tutela ambientale e difesa della biodiversità, che comprende oltre al suo, i comuni di Goito, Porto Mantovano, Roverbella, Volta Mantovana, il punto di collegamento tra la città di Mantova e le colline Moreniche.

La nostra valle si definisce proprio “dei Prati Stabili”, una ricchezza di biodiversità che vogliamo preservare e valorizzare per lasciarla intatta alle nuove generazioni. Per Prato Stabile intendiamo vasti terreni da sempre coltivati solo ad erba e in maniera naturale. Non vengono arati né seminati, ma solo concimati una volta l’anno e irrigati per favorirne la fertilità. Da questa erba che cresce incontaminata, una volta tagliata, viene ricavato il fieno per le vacche dei nostri allevamenti, il cui latte va poi a produrre un Grana Padano da fieno detto proprio “dei Prati Stabili”, un esempio unico di qualità e benessere nutrizionale. Si tratta di una filiera di altissimo valore sostenibile che intendiamo proteggere e valorizzare al massimo. 
Come si protegge e si valorizza un patrimonio ambientale come questo?

Lavorando con le latterie per realizzare un Piano Integrato d’Area all’interno del Piano di Sviluppo rurale della Regione Lombardia. Questo territorio deve essere protetto e valorizzato. In questo caso protezione significa riuscire a dare una definizione di provenienza certificata che, una volta ottenuta, crea proprio quella catena virtuosa condivisa all’interno della comunità di cui parlavo prima. La certificazione di un territorio significa riconoscerne il valore ambientale. Tutte le imprese che lavorano in quella filiera, latterie ed allevamenti, si prendono cura da sempre della loro terra. Questo significa agire davvero tutti insieme per la valorizzazione della Valle del Mincio. 

Sostenibilità ed economia circolare significano anche impianti. Di biogas, di biometano, di trattamento di rifiuti, temi delicati da raccontare e presentare ai cittadini, spesso diffidenti e pronti a ribellarsi alla loro costruzione nei propri territori. È il fenomeno Nimby, “Not in my back yard”, “Non nel mio giardino”. Cosa può fare un sindaco per comunicare il valore della sostenibilità e quindi la necessità di costruire impianti che l’assicurino senza incorrere nel fenomeno Nimby?

La reazione dei cittadini è legittima e comprensibile, specie se si guarda a certe esperienze del passato che hanno generato conseguenze negative per il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente. Penso ad esempio agli odori sgradevoli, al traffico di camion e mezzi pesanti, a ricadute pessime per la sostenibilità, la salute dei cittadini, il benessere degli animali, del paesaggio, del clima. È un fenomeno complesso e una soluzione buona per tutti non credo esista. Quello che si può fare, a mio parere, è spiegare con la massima trasparenza e onestà che la parola sostenibilità non significa decrescita felice o tutela l’ambiente guardando solo indietro nel tempo. Dovremmo invece spiegare che sostenibilità significa sviluppo, e quindi ricchezza, posti di lavoro, opportunità di innovazione, ricerca e sviluppo capaci di generare filiere economiche e produttive virtuose. Tutto questo più che raccontarlo, oggi bisognerebbe mostrarlo, farlo vedere, attraverso un sistema aperto in cui tutti i cittadini sanno cosa fa quel determinato impianto e quale ruolo svolge a favore del territorio. Una volta generata questa consapevolezza, possibile solo con l’applicazione precisa e costante del concetto di verità e trasparenza in ogni fase della sua realizzazione, sono certo che l’atteggiamento dei cittadini cambierebbe.